L’influenza in Italia: i principali sintomi e le cause che tengono 4 milioni di persone a letto

L’influenza in Italia: i principali sintomi e le cause che tengono 4 milioni di persone a letto

Lorenzo Fogli

Dicembre 18, 2025

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Con l’arrivo della stagione fredda, gli italiani tornano a fare i conti con un problema che, negli ultimi tempi, non accenna a diminuire: l’aumento dei casi di influenza. Sono milioni le persone a letto, alle prese con sintomi che complicano le giornate e mettono sotto pressione gli ospedali. Ma c’è un dettaglio che – come spesso accade – salta all’occhio: la crescita di una nuova variante del virus influenzale, riconosciuta soprattutto per la rapidità con cui si diffonde e per i sintomi più forti, specialmente tra chi ha una salute più fragile.

La sanità pubblica si trova davanti a una sfida non da poco, con bambini, anziani e persone con patologie croniche che pagano il prezzo maggiore. In questi gruppi, le complicazioni possono sorgere velocemente se non si interviene subito. Chi abita nelle grandi città, dove sembrerebbe tutto sotto controllo, spesso non si rende conto di quanto la situazione sia invece seria. Un aspetto non da poco, insomma.

I sintomi da non sottovalutare e la diffusione della variante k

La cosiddetta variante K somiglia alla normale influenza, ma con qualche differenza che va tenuta d’occhio. Febbre alta, dolori alle ossa e una stanchezza che non lascia tregua restano frequenti, però si aggiungono tosse che proprio non passa e mal di gola forte, con una debolezza che si protrae anche dopo giorni. Ecco, per chi ci si trova dentro, muoversi diventa faticoso davvero.

L’influenza in Italia: i principali sintomi e le cause che tengono 4 milioni di persone a letto
Giovane donna con il raffreddore, si copre il naso con un fazzoletto di carta. Dietro, un uomo afflitto da malessere. - altavalledelsabato.it

Il virus si è sparso in fretta, soprattutto nelle città italiane più popolate. Colpa anche del fatto che, negli anni scorsi, l’esposizione ai virus influenzali è stata più limitata, e così l’immunità di gruppo si è un po’ ridotta: il risultato? La variante circola più facilmente. Basta guardare ai mesi freddi, quando il numero di contagi raggiunge l’apice.

Alcune ricerche di recente sottolineano come la variante K sia più aggressiva per chi ha già qualche problema di salute. Per intercettare subito i segnali, quindi, diventa necessario riconoscere i sintomi senza aspettare troppo, così da curare subito. Dall’altra parte, chi si sente in forma, deve solo sopportare un’influenza più fastidiosa, nulla più.

Perché vaccinarsi continua a essere la migliore difesa

Nonostante il numero di casi sia in crescita, il vaccino antinfluenzale resta il modo più valido per evitare danni seri, soprattutto nelle categorie più a rischio. Stranamente, molte persone esitano ancora a vaccinarsi, magari sottovalutando il pericolo o la protezione offerta. Specialmente anziani e chi ha malattie croniche dovrebbe fare attenzione in questo senso.

La vaccinazione protegge anche dalla variante K, aiutando a limitare i casi più gravi. Il vaccino è messo a disposizione in quasi tutte le Regioni italiane e le campagne per sensibilizzare sono in pieno svolgimento. C’è tempo – ancora qualche settimana – per mettere in moto le protezioni prima che il virus colpisca di più.

In aggiunta al vaccino, alcune abitudini di ogni giorno sono utili per frenare il virus: lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina nei luoghi affollati e tenere le distanze quando si ha un malessere. Queste precauzioni ormai le adottano molti italiani, soprattutto dove la variante K corre veloce e senza freni.

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